DESCRIZIONE
Questa attività, che si inserisce in un progetto più ambio nell’ambito della produzione agroalimentare biologica (progetto PER.IL.BIO) ha come obiettivo la realizzazione di un dispositivo sperimentale del CREA dedicato all’allevamento di specie ittiche marine con gabbie galleggianti che verranno ospitate all’interno di un’azienda presso l’isola di Capraia (Livorno). Il prototipo, costituito da 2 gabbie realizzate una in lega di rame e una in rete Dyneema®, sarà utilizzato per l’allevamento sperimentale di specie marine sui temi emergenti delle produzioni biologiche, con particolare attenzione al tema dell’alimentazione sostenibile e della ricerca di ingredienti innovativi per la formulazione dei mangimi biologici e soluzioni sostenibili, in termini di benessere, ambiente e produttività.
Il progetto, attraverso la realizzazione di un dispositivo sperimentale di lungo periodo (DSLP), vuole rispondere nello specifico alle esigenze dell’itticoltura marina biologica, un settore giovane e che conta uno scarso numero di imprese dedicate, ma che, tuttavia, affonda le sue radici nella tradizione italiana dell’allevamento di specie marine quali orata e spigola.
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POSSIBILI VANTAGGI DERIVANTI DAL SUO UTILIZZO
La realizzazione di un dispositivo sperimentale per la maricoltura avrà un ruolo molto importante nel futuro del settore per progettare e sperimentare nuove pratiche e tecnologie ed analizzarne gli effetti. Attraverso la messa a punto di prove sperimentali puntuali ed in condizioni controllate, consentendo una misurazione precisa degli effetti, ma sempre in un contesto paragonabile a quello dele aziende di maricoltura italiane. In particolare La dotazione di uno dei due moduli sperimentali di una rete in lega di rame rappresenta l’innovazione, poiché si ritiene che tale materiale garantisce sia un impatto ambientale ridotto rispetto alle tradizionali reti polimeriche, sia una riduzione dei costi di gestione per l’allevatore. Gli effetti derivanti dall’uso di una rete in lega di rame, al posto della tradizionale, potranno essere testati, al fine di quantificarne
i potenziali vantaggi ambientali ed economici in una maricoltura biologica, tra cui la riduzione nell’uso della plastica e la sua sostituzione con materiale completamente riciclabile, l’aumento dell’ossigenazione per l’assenza di fenomeni di biofouling, la riduzione dei costi di manutenzione, di alimentazione e di perdite per mortalità.
Il nuovo dispositivo sperimentale farà parte di una rete più ampia per la realizzazione di sperimentazioni congiunte, andando a costituire un punto di riferimento per le realtà scientifiche e produttive sia in termini di formazione che di collaborazione. In ultimo, il prototipo potrà rappresentare un polo dimostrativo, divenendo punto di riferimento per i consumatori come strumento di diffusione della qualità delle produzioni biologiche.