RIASSUNTO
La ricerca di nuove fonti biologiche di valore commerciale è un obiettivo importante per la gestione sostenibile delle risorse naturali. La grande quantità di catture accessorie nella pesca o nella lavorazione continua di sottoprodotti necessita di essere gestita per evitare problemi ambientali e mantenere la sostenibilità delle risorse. I sottoprodotti della pesca possono rappresentare una interessante fonte di composti bioattivi ad alto valore aggiunto, quali proteine, carboidrati, collagene, grassi polinsaturi, chitina, composti polifenolici, carotenoidi, vitamine, alcaloidi, tocoferoli, tocotrienoli, tossine; ciononostante il loro potenziale biotecnologico è ancora ampiamente sottoutilizzato. A seconda delle loro caratteristiche strutturali e funzionali, le biomolecole di derivazione marina possono trovare numerose applicazioni nell’industria alimentare, agricola, biotecnologica (chimica, industriale o ambientale). Gli organi interni dei pesci sono una fonte ricca e poco esplorata di composti bioattivi; il microbiota intestinale dei pesci biosintetizza gli acidi grassi essenziali o a catena corta, vitamine, minerali o enzimi ed è anche fonte di candidati probiotici, producendo a sua volta composti bioattivi con attività antibiotica, biotensioattiva/bioemulsionante. Il trattamento chimico, enzimatico e/o microbico delle catture accessorie della pesca o dei sottoprodotti della lavorazione consente la produzione di diversi composti bioattivi di valore; ad oggi, tuttavia, la mancanza di strategie di estrazione economicamente vantaggiose ne ha impedito lo sfruttamento su larga scala. Sono urgentemente necessarie la standardizzazione e l’ottimizzazione delle procedure di estrazione, poiché le condizioni di elaborazione possono influenzare le proprietà qualitative e quantitative di queste biomolecole. I percorsi di valorizzazione di tali materie prime possono fornire un grande valore aggiunto alle aziende impegnate nel campo della bioprospezione. Il presente studio si pone come obiettivo la raccolta delle attuali conoscenze sulle catture accessorie e sui sottoprodotti della pesca, esplorando la valorizzazione delle loro biomolecole attive, in applicazione del paradigma dell’economia circolare destinato al settore della pesca. Affronterà questioni specifiche dal punto di vista della bioraffineria: (i) i tessuti e gli organi dei pesci come potenziali fonti di metaboliti, antibiotici e probiotici; (ii) screening dei composti bioattivi; (iii) processi estrattivi e tecnologie innovative per la purificazione e la caratterizzazione chimica; (iv) tecnologie per la produzione di energia esausta per la biomassa. Forniamo una prospettiva generale sulla fattibilità tecnico-economica e l’impronta ambientale del processo produttivo, nonché sulla definizione dei vincoli legali per la produzione commerciale di nuovi prodotti.